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Cappella Sansevero

La Cappella fondata nella sua prima origine per scioglimento di voto, si andò trasformando man mano in Cappella sepolcrale dei discendenti di Giovan Francesco Sangro, vissuto nella seconda metà del XVI secolo.

Nel luogo ove si vede la Cappella vi era, sul finire del ‘500, un giardino, e lì si vedeva dipinta un’immagine della Madonna della Pietà. Quest’immagine, con le grazie che accordava, si andava mostrando miracolosa.

La Cappella di Sansevero quantunque avesse la stessa forma e grandezza dell’attuale, era ben lungi delle ricchezze e fasto che cominciarono a farla celebre alla metà del ‘700, quando Raimondo di Sangro, fisico, chimico, alchimista, massone, con maggiore impulso e grande spesa l’abbellì e l’adornò, così come ci appare allo stato attuale.

“Uomo colto ed intelligente, delle belle arti, e magnifico mecenate degli artisti, vi profuse oro, tempo e cura, e vi adoperò la sua stessa mano ed il suo ingegno per arricchirla”.

La Cappella è ricchissima di sculture di elevato pregio artistico, come la Pudicizia di Antonio Corradini, lo scultore dell’Imperatore Carlo VI, il Disinganno, di Francesco Queirolo, ed il celeberrimo Cristo Velato dello scultore napoletano Giuseppe Sammartino. Di notevole interesse, dal punto di vista medico-anatomico, sono due Macchine Anatomiche collocate nella Cripta della Cappella.

Orario di visita: 10-17 (martedì chiusa)

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