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I Campi Flegrei: origine

Una moltitudine di crateri e tutti i fenomeni più singolari e diversi dell’Idrologia e del Vulcanesimo, fonti minerali e termali, ribollenti dal suolo o dalla profondità del mare, fumarole e solfatare con caldissime emanazioni gassose, vulcani spenti e laghi scaturiti dalle voragini di crateri inabissati, lento sprofondare della terra e violento ed improvviso erompere di vulcani, rendono ragione della denominazione che gli antichi dettero a tutta la regione a ponente di Napoli, comprese le isole di Nisida, Procida ed Ischia, “Campi Flegrei” si dissero dai primi abitatori ellenici, che vedevano ancora nel V secolo l’Epomeo solcato da vampe sanguinose delle lave, perché apparivano fiammeggianti e come combusti dal fuoco. Gli antichi attinsero da questi luoghi due credenze profonde ed immutabili nell’animo dell’uomo: la religione dell’Oracolo e la religione dell’Oltretomba.

Nella zona flegrea, nonostante l’intensa e varia attività del terreno vulcanico, nessuna grande eruzione, compresa quella memorabile del Monte Nuovo durata due giorni del settembre del 1538, ha distrutto, sepolto ed interrotto la vita di un vero e proprio grande centro abitato: la vita della città, più volte minacciata da eruzioni e da violente riprese dell’attività vulcanica, ed insediata dal lento ed alterno movimento ascendente e discendente del litorale, ha continuato interrottamente fino al Medioevo per poi riprendere con rinnovata vitalità nell’età contemporanea: e l’antica civiltà della Campania sembra qui, nel gran dramma delle stirpi greche ed italiche, ravvivarsi di più intensa e più vivida luce.

Centro Politico e Culturale Cuma, dispensatrice agli Etruschi ed a Roma dei più rari prodotti della Civiltà Greco-Orientale, della religione e del Culto dell’Oracolo di Apollo e del primo e necessario strumento di cultura, l’Alfabeto.

Centro Commerciale e Marittimo, nell’età romana, Pozzuoli, che diventò il grande porto del Mediterraneo di Roma e tolse a Napoli il primato del traffico marittimo sul litorale stesso della Campania.

Base della potenza navale di Roma e della difesa del Mediterraneo nell’Impero instaurato da Augusto, il Porto Militare di Miseno.

Ed accanto a Cuma, Pozzuoli, Miseno, il divino incanto dei luoghi, la ricchezza delle fonti termali e minerali che scaturivano dal sottosuolo vulcanico, il gusto così spiccatamente romano per il mare e per la piscicoltura, fecero sorgere ben presto Ville e Terme, pubbliche e private, e fecero di Baia la prima grande stazione idroterapica dell’antichità, una città marittima di lusso, di piaceri, e con le sue ville imperiali, una diretta dipendenza della Roma dei Cesari.

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