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Le ville

Sono 121 questi gioielli architettonici ed artistici che costellano il litorale, ed uno più bello dell’altro; quasi che i loro fondatori avessero inteso gareggiare con gusto e raffinatezza con gli stessi sovrani borbonici.

Quando Carlo III decise che la Villa di Portici sarebbe stata la sua residenza estiva, la Corte dovette seguirlo, e così, come in passato per Castelcapuano, sorsero le meravigliose dimore dei Patrizi napoletani intorno alla Villa Reale di Portici. Erano queste splendide residenze di villeggiatura.

Naturalmente, quando con l’avvento dei Savoia la Villa Reale di Portici non fu più la residenza estiva dei sovrani, anche le altre Ville patrizie furono abbandonate dai loro proprietari, ed una inesorabile decadenza segnò la loro sorte.

E’ interessante osservare dall’alto la tipologia di queste Ville, quasi tutte costituite da un cortile a pianta ellittica e da un’esedra, un tempo ornate di statue, che le rendono assai scenografiche, come Villa Buono, Palazzo Bisignano, Villa Pignatelli di Montecalvo, Villa Ruggiero, Villa del Cardinale, Villa Bruno Prota; oppure sporgentisi verso il mare con due bracci a terrazze digradanti, che accolgono magnifici giardini, come Villa Leone, Villa Vannucchi, Villa Lancellotti.

In questo splendido periodo l’architettura di tutte le Ville Vesuviane fu concepita in funzione della natura del luogo. I giardini, veri e propri monumenti architettonici, erano stati ordinati da illustri scienziati; ed oltre ad ospitare alberi d’alto fusto, custodivano un ingente Patrimonio di rarità botaniche. Si deve all’opera congiunta di prestigiosi architetti, come Ferdinando Sanfelice, Domenico Antonio Vaccaro, Ferdinando Fuga, Antonio Mediano, Luigi Vanvitelli e di illustri botanici se queste Ville non sembrano solo inserite, ma totalmente integrate nel contesto paesistico ambientale.

Ancora più preziose delle Ville di Portici, sono quelle che incontriamo sulla strada che da Ercolano conduce a Torre del Greco (il "Miglio d’oro"). Villa Aprile è un vero capolavoro di fantasia ed estrosità, col suo piccolo rifugio alpino, il suo laghetto ed il finto rudere di un Tempio antico.

Ma quella che appare veramente grandiosa è Villa Campolieto, oggi integralmente restaurata e destinata a manifestazioni culturali di grande impegno: spettacoli teatrali, concerti, mostre d’arte, congressi.

Al Vanvitelliano e neoclassico corpo di fabbrica principale è congiunto l’ellittico porticato, la cui Terrazza-Belvedere, mediante due scale, dà adito al piano nobile.

La splendida Villa Favorita, neoclassica, fu la dimora dei Borbone e per questo sontuosamente arricchita di opere d’arte. Queste due ultime Ville costituiscono l’evento più prestigioso di questo intero complesso architettonico.

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